16 Ottobre – Il Mar Ligure che cambia

Giovedì 16 ottobre 2025 alle ore 15.30, nell’ambito del convegno La Liguria e il MareCarlo Nike Bianchi (Accademico) e Carla Morri (Accademica) terranno una conferenza dal titolo 
Il Mar Ligure che cambia. 1: il riscaldamento delle acque e gli ecosistemi costieri
. Successivamente, Marzia Bo (Accademica, Università di Genova) terrà la conferenza Il Mar Ligure che cambia. 2: le pressioni antropiche e gli ecosistemi profondi. Modera Mario Pestarino (Presidente dell’Accademia Ligure di Scienze e Lettere).


Il Mar Ligure che cambia. 1: il riscaldamento delle acque e gli ecosistemi costieri


Il Mar Ligure è stato oggetto di studi naturalistici sin dalla fine del XVIII secolo, ma serie di osservazioni metodiche e sistematiche sono disponibili solo per due maggiori ecosistemi costieri: le praterie di
Posidonia oceanica e le scogliere sommerse. Le prime furono inizialmente studiate negli anni ’10 del XX secolo da Raffaele Issel, fondatore di un Laboratorio di Biologia Marina a Quarto dei Mille; le seconde furono indagate dagli anni ’30 del XX secolo da Enrico Tortonese, che a partire dagli anni ’50 si avvalse anche della collaborazione di Lucia Rossi e dei sommozzatori sportivi Duilio Marcante e Gianni Roghi. La disponibilità di circa un secolo di osservazioni permette di quantificare i cambiamenti avvenuti, anche alla luce degli effetti dell’azione antropica e del cambiamento climatico.


Il Mar Ligure che cambia. 2: le pressioni antropiche e gli ecosistemi profondi


Il Mar Ligure profondo, che si estende dalla parte profonda della piattaforma continentale fino a circa 2.850 metri di profondità, include una ricca varietà di strutture geologiche connesse da vaste estensioni di fondo incoerente. Questi habitat ospitano complessi ecosistemi dominati da specie strutturanti in grado di attrarre una ricca fauna associata. Lo sfruttamento intensivo delle risorse profonde negli ultimi cento anni ha profondamente intaccato l’integrità dei rilievi e delle piane adiacenti portando ad un impoverimento delle biocenosi bentoniche e delle risorse che gravitano su di esse. In questo incontro faremo luce sulle principali pressioni antropiche ed i loro effetti nonché su possibili azioni di mitigazione. 


Carlo Nike Bianchi e Carla Morri (già docenti di Ecologia presso l’Università di Genova e attualmente ricercatori associati presso la Stazione Zoologica “Anton Dohrn”) si occupano da cinquant’anni di ecologia degli ecosistemi marini costieri, sia in mari temperati (Macaronesia, Mediterraneo) sia in mari tropicali (Capo Verde, Caraibi, Galapagos, Indonesia, Maldive, Mar Rosso, Yemen), utilizzando l’immersione subacquea come principale strumento di indagine. Gli habitat studiati comprendono grotte marine, lagune, porti, praterie di fanerogame, scogliere coralline e altre scogliere organogene, scogliere rocciose. Negli ultimi anni la loro ricerca si è focalizzata sull’analisi di serie storiche. Nel complesso hanno pubblicato più di 500 lavori (tra articoli e libri), la maggior parte dei quali su riviste internazionali.


Marzia Bo è una zoologa marina specializzata in tassonomia, biologia ed ecologia degli organismi bentonici, in particolare gorgonie e coralli neri. Nell’ambito del dottorato in Biologia ed Ecologia marina presso UNIVPM ha iniziato a studiare le comunità bentoniche profonde del Mediterraneo tramite ROV. Ha partecipato a numerosi progetti dedicati allo studio della diversità e vulnerabilità delle foreste animali. Ha coordinato diversi progetti focalizzati sullo studio delle comunità bentoniche delle rocce del largo, dei 
seamount e dei canyon e oggi coordina l’unità genovese per il PNNR-MER Seamount. Attualmente è Professore Associato presso UNIGE e docente di Bentonologia ed Etologia.

N.B. La conferenza si svolgerà in presenza con la disponibilità di settanta posti. Questo il link per seguire la conferenza in diretta via YouTube.