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L’Accademia Ligure di Scienze e Lettere è un ente morale avente lo scopo di contribuire con studi, pubblicazioni, conferenze e col conferimento di premi e di borse di studio al progresso sia delle scienze fisiche, naturali, matematiche e mediche, sia di quelle morali, storiche, letterarie e giuridiche.

 

PROSSIMO APPUNTAMENTO

MARTEDI’ 03 OTTOBRE 2023, ORE 16.30

Seminario permanente sulla Transizione ecologica
Il sapere e il saper fare
Edizione 2023

Apertura del Presidente Vincenzo Lorenzelli
Introduce Beppe Costa, Presidente della Fondazione Palazzo Ducale
Presentazione del programma Giancarlo Albertelli, Presidente della Classe di Scienze

Claudio Eva, Accademico
terrà una conferenza dal titolo

 Eventi estremi e CO2

Professore Ordinario di Fisica Terrestre presso la Facoltà di Scienze dal 1976 al 2010. Ha ricoperto vari incarichi scientifici in Italia e all’estero: Direttore del Gruppo Naz. per la difesa dai Terremoti (GNDT)del CNR. Membro del Consiglio Direttivo del Gruppo Naz. di Geofisica della Terra Solida (GNGTS) del CNR. Presidente della European Seismological Commission (ESC). Presidente pro tempore dell’Istituto Naz. di Geofisica e Vulcanologia (INGV) di cui è stato membro del Consiglio di amministrazione. Membro della Commissione per la Riforma degli Istituti Nazionali del Ministero P.I. Membro della Commissione Grandi Rischi. Ha cooperato alle attività scientifiche della Protezione Civile/servizio sismico in occasione di eventi sismici disastrosi. La sua produzione scientifica ha riguardato aspetti della sismologia teorica e sperimentale (reti di sorveglianza sismica), della sismologia applicata all’ingegneria, l’analisi dei rischi naturali, la geodesia, l’oceanografia e climatologia. Ha pubblicato circa 180 lavori (oltre circa 250 presentazioni a Congressi internazionali) su riviste nazionali ed internazionali, molti dei quali sono stati oggetto di menzione e citazione (circa 1500 citazioni secondo l’index internazionale)

 L’Italia nel primo semestre del 2022 è estata flagellata da 132 eventi meteorologici estremi. Nello stesso periodo del 2023 il numero di questi fenomeni è cresciuto a 500. Poiché gli eventi estremi sono un indicatore delle variazioni climatiche, già da questo incremento si arguisce che il cambiamento climatico mondiale è in rapida evoluzione negativa. Tutto ciò è strettamente correlato con le emissioni di gas serra derivanti dalle attività antropiche. In particolare, nonostante gli allarmi lanciati dalla comunità scientifica e inclusi nei documenti del Congresso sul Clima di Parigi del 2021, le emissioni di CO2 a livello globale sono cresciute e nel maggio 2023 si è raggiunto un inquinamento da CO2 nell’atmosfera pari a 424 ppm contro 412 ppm raggiunti alla fine del 2022. Tutto ciò causa il Global Worming che sta sconvolgendo il clima mondiale. Il 2023 è considerato l’anno più caldo di sempre, e nel periodo gennaio-agosto si è registrato a livello globale un aumento della temperatura media di 1,5°C. Nonostante molti paesi abbiano cercato di ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera (l’Europa nel 2023 ha ridotto del 2,8% le emissioni) la Cina ha avuto, nel primi tre mesi del 2023,un aumento di 4% rispetto l’analogo periodo dell’anno precedente, mantenendo il primo posto in graduatoria con oltre 13 Gt (miliardi di tonnellate) di emissioni di CO2. Nel 2022 globalmente sono state emesse, per la sola produzione di energia, circa 37 Gt (miliardi di tonnellate) di CO2. L’aumento della temperatura dell’atmosfera terrestre, dovuto all’effetto serra, è quindi la principale causa degli eventi estremi che colpiscono l’intero globo coinvolgendo l’atmosfera (ondate di calore, cicloni, celle temporalesche con intense piogge alluvionali, violenti venti, trombe d’aria, alluvioni e siccità), la criosfera (scioglimento dei ghiacciai terrestri e marini), l’idrosfera (aumento della temperatura dei mari ed oceani, acidificazione e aumento del livello marino) e litosfera (frane, smottamenti, cambiamento dei regimi fluviali). Particolare attenzione deve essere è posta alla Groenlandia in cui la calotta glaciale che la copre si sta sciogliendo con grande velocità.  Il processo di scioglimento è prossimo al punto di non ritorno, cioè, superato questo la calotta continuerà a sciogliersi anche se le emissioni si riducessero a zero. Lo scioglimento completo comporterebbe, un aumento di 7m del livello medio marino, con conseguenze catastrofiche per l’Italia e per tutte le coste basse del mondo. Per quanto riguarda il bacino del Mediterraneo in quest’anno sono state registrate le più intense ondate di calore che hanno interessato sia le terre che il mare: nel 2023 si è osservato un aumento della temperatura media della superficie marina di 3°C. A causa del riscaldamento marino, cicloni mediterranei (Medicane), con origine sia nell’Adriatico sia nel Tirreno che nel Mediterraneo meridionale sono divenuti molto frequenti ed hanno prodotto notevoli danni in Italia (si ricordi l’alluvione dell’Emilia-Romagna causata dal ciclone Minerva e la devastazione in Libia causata dal ciclone Daniel). Un altro effetto del calore marino e terrestre è la comparsa di supercelle temporalesche (che hanno sostituito in molti casi i nostri temporali), con meccanismi genetici analoghi agli uragani degli Stati Uniti meridionali, accompagnate da grandinate, piogge alluvionali, venti violenti e trombe d’aria, che hanno interessato tutta la Pianura Padana negli ultimi mesi. Di fronte a queste situazioni che divengono ogni giorno più drammatiche viene universalmente riconosciuta la necessità di ridurre drasticamente l’emissione della CO2 sino al suo completo esaurimento. Anche così facendo, la quantità di gas già presente nell’atmosfera non potrà essere ridotto e continueranno i suoi effetti negativi sul clima.  Ne consegue l’esigenza, oltre a drasticamente ridurre le emissioni, di poter ridurre anche la concentrazione dei gas serra presenti nell’atmosfera. Da qui nascono i progetti: di cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica presente nell’ambiente, della sua trasformazione in idrocarburi sintetici, di sequestro tramite carbonatazione, stoccaggio in pozzi profondi. A questi si sommano tecniche di mineralizzazione della CO2 sia utilizzando miniere e scorie industriali sia tramite la circolazione del gas in idonee formazioni rocciose in profondità.

 N.B. La conferenza si svolgerà in presenza. Essa può essere seguita in streaming, via zoom al seguente link: https://us02web.zoom.us/j/5964880155?pwd=eHYrTWUxeXg0K1M1d0l2b0hDeTFPQT09

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